9 novembre 2008

Hai letto "Forse è davvero così"? Lascia un commento...

Con questo blog vorrei raccogliere commenti, impressioni, consigli su "Forse è davvero così". Non è difficile, basta lasciare un "post" magari dopo aver letto quelli già presenti qui sotto.
A cosa serve? A mantenere viva la comunicazione ed a capire meglio l'effetto che un libro, diffuso senza pubblicità o recensioni su riviste, produce su chi lo scrive e sul rimescolamento di sentimenti che causa su chi lo ha scritto che accetta di mettere a disposizione di altri una parte del suo mondo interiore.

16 commenti:

toto ha detto...

...che dire... grande Patrizio, grande amico, grande uomo, grande padre, grande in tutto di quanto più bello ci possa essere.
Oltre al blues, alla chitarra Eko Ranger 12 corde, al quadro che cambia è un insieme di flash che fanno apprezzare la vita.
Bravo Patrizio, continua così, con affetto
Toto

mansal ha detto...

Leggo quel sentimento di sempre, essenziale ma profondo. Un essere nella vita con semplicità e forza nonostante tutto. Qualcosa di già conosciuto ma anche di intrigantemente nuovo. Non poteva che essere così, perchè Patrizio e Stefano sono così.
Ciao
Mario

mama twiga ha detto...

sono arrivata dalla cucina della casa di montagna e dal verde che è verde e basta. il vento, comunque, mi ha parlato di case in montagna e di case senza ali nelle quali la signora T. alimentava la voglia di raccontare.
un abbraccio

FAM ha detto...

Caro Patrizio,
avevo tenuto il tuo libro come lettura estiva, quando la disponibilità di tempo ed il luogo in cui mi trovavo potevano favorire una lettura più meditata.
Devo confessarti che non l'ho finito. Al piacere di alcune annotazioni che ti scavano dentro, di alcuni dolcissimi flash di vita, si è sovrapposto la fatica di una narrazione molto astratta e frammentaria.
Lo tengo sul comodino. Prima o poi lo riprenderò. Non volermene.
Con simpatia ed affetto.
FAM

Anonimo ha detto...

Ho letto il tuo libro, Patrizio: per me è stato un vero viaggio nell'anima. Ti ringrazio.
Rosita

Anonimo ha detto...

mì an g'ho capì gnent

Anonimo ha detto...

Per prima cosa ringrazio il Signore perchè tu e la tua famiglia siete amici e compagni di cammino, poi dico che questo libro forse lo potevi scrivere solo tu.
Mi spiego, non credo di aver mai letto un libro che avesse questo schema, infatti fino alla fine, cioè dove inizia il racconto, non capivo a cosa potesse approdare.
Ma la cosa fondamentale per me è che mi ha fatto tanta compagnia in tre giorni in cui sono stato ricoverato in ospedale e che mi sono rivisto in immagini che mi erano care e famigliari.
Ciao e grazie
Ales

Anonimo ha detto...

Caro Patrizio,
sai cosa ho pensato quando ho letto il tuo libro? Vuoi proprio saperlo? Ebbene sì! Ho pensato che avrei voluto scriverlo io un libro così. Mi è piaciuto tanto perchè vi si respira la vita, una vita fatta di pensieri, di emozioni, di sensazioni, di incontri, di storie che sembrano slegate tra di loro, ma che prendono forma e trovano la loro collocazione nel loro stesso evolversi. E' un libro ricco, ecco questo è il termine giusto! Per il momento mi fermo qui, anche perchè non sono sicura che ti arriverà questo messaggio, adesso provo (il primo tentativo non era riuscito).
Ok... vado, vediamo cosa succede.
A risentirci presto.
Maria Pia

Anonimo ha detto...

All'inizio pensavo non fosse proprio il mio genere di libro, poi ha iniziato a prendermi dapprima con i giochi di parole poi con questa interazione surreale e metanarrativa col protagonista, l'intreccio che si svela a poco a poco senza che si capisca quanto ci sia di inventato e quanto di autobiografico. Devo dire che per quanto ti conosca da poco, Patrizio, abbia provato da subito simpatia nei tuoi confronti, dopo aver appreso di più di te attraverso il tuo libro ti apprezzo e ti stimo ancora di più.
Tuo
Un

Anonimo ha detto...

Ho dovuto leggerlo due volte: la prima, d'un fiato e la stranezza "patriziesca" mi ha lasciato un leggero sapore di malinconia che non mi aspettavo. La seconda, lettura più lenta, mi ha fatto cogliere numerosi aspetti che meriterebbero un ampliamento. Attendiamo un seguito o la riduzione a piece teatrale, o magari un film...?
La troupe di Articiock resta in stand by.....Tranne la Bicia!
Comunque complimenti !!!
Geraldine

Anonimo ha detto...

È un libro da leggere due volte. la prima volta mi ha spiazzato: perdevo il filo, qualunque attesa avessi veniva tradita. Soltando al seconda volta sono riuscita ad entrarci dentro, a ritrovare i fili di una trama che era meno sbregata di quello che mi era sembrato la rima volta. La tua genialità non ammette compromessi, chiede disponibilità totale.
Sei bravo
Paola

Patrizio Fergnani ha detto...

Ciao Paola, autrice dell'11° commento. Ti ringrazio davvero... mi piacerebbe riuscire ad identificarti fra le 5-6 Paole che conosco. Se vuoi mandami una email privata a patrizio.fergnani@gmail.com Se invece preferisci rimanere anonima o farti viva la prossima volta che ci vediamo di persona va bene lo stesso!
Ciao a te e grazie a tutti quelli che finora hanno scritto ed ai tanti che mi hanno voluto parlare di persona di Forse è davvero così"
Pat

Anonimo ha detto...

Ciao siamo Cristina e Elena, de ragazze in servizio civile e kiwere, vicino iringa (tanzania). abbiamo avuto l'opportunità di leggere il tuo libro grazie a tua sorella. Ci è piaciuto moltissimo!!!Tante sono le frasi che ci hai regalato, dei semplici spunti di riflessione che ci accompagnano spesso. Bellissima quella sulla democraticità della pioggia che bagna tutti mentre siamo noi uomini a creare le differenze nascosti dietro a ombrelli e tetti. Bruna e Lucio ci hanno dato l'opportunità di iniziare un gruppo di teatro nella sala NYUMBA ALI con le sue tre ragazze e un gruppo di bambine del coro della chiesa. Aspettiamo con ansia un tuo prossimo libro, non farci attendere troppo!Saluti dalla Tanzania!

Anonimo ha detto...

Anonimo ha detto: "mì an g'ho capì gnent". Se ho ben capito l'espressione dialettale, come si fa a dargli torto. L'unico torto che ha l'anonimo è che non si è accorto che non c'è niente da capire, ma nemmeno niente da sentire e ancora nulla per la quale valga la pena perdere tempo su quelle pagine. Surreale? Magari! Ma serve ben altra stoffa per confezionare qualcosa di veramente surreale. L'arte dello scrivere, vedi, come qualunque altra arte, è tale se è capace di portare a livello universale l'esperienza particolare. Sorry, in questo libro siamo ancora molto lontani.
Che Dio ti guidi i tuoi passi.

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Earth 2 ha detto...

Bellissimo articolo!