10 aprile 2025

#passa_Parola n.30

È la Domenica della Palme: si apre una settimana in cui la folla passa in pochi giorni dall’esaltazione alla richiesta di crocifissione. A guardarsi attorno sembra la cronaca dei nostri giorni dominati dalla manipolazione della comunicazione. A maggior ragione c’è bisogno di non tirarsi indietro sulla strada della ricerca autentica con uno slancio di fiducia: e se fossero i giovani a proporci nuove visioni?
#passa_Parola arriva al numero 30 sul settimanale La Voce di Ferrara-Comacchio .
Il testo integrale (1.500 caratteri si leggono in un minuto) si trova anche qui di seguito.

Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.”

Mentre scrivo mi scorrono davanti le immagini, i suoni, le parole dei cortometraggi di una rassegna a cui partecipavano ragazze e ragazzi della "Blow Up Academy”, la scuola di cinema di Ferrara.

Avevo poche aspettative: preso tra gli schemi mentali più diffusi sui giovani, oscillavo tra l'incapacità di comunicare e la distanza incolmabile fra loro e noi cosiddetti “adulti”.

Invece ho ricevuto una quantità notevole di stimoli, scoprendo una sincerità profonda nel bisogno di condividere il proprio mondo interiore.
Ho avuto in regalo una lezione di comunicazione autentica e suggestiva attraverso l’arte cinematografica: senza nascondere le difficoltà è emerso un mondo ricco di visioni sul presente e di slanci sul futuro.

Ho pensato proprio a questi giovani ed ai loro insegnanti come persone potenzialmente prive di maschere, capaci di dare un contributo autentico alla lettura del nostro mondo.

Spero in loro, che possano aprire gli occhi a noi, che li abbiamo preceduti, con la forza e la coerenza descritta da Isaia.
Siamo ancora (sempre?) in un mondo dove la folla passa in pochi giorni dall’esaltazione alla richiesta di crocifissione (aggiungendo poi un selfie sotto il Golgota): c’è bisogno di non tirarsi indietro sulla strada della ricerca autentica.
La Pasqua, anche oggi, è più vicina di quello che sembra.



5 aprile 2025

#passa_Parola n.29

Anche questa settimana San Paolo è presente nelle nostre messe domenicali con un bellissimo brano della lettera ai Filippesi. Racconta del suo desiderio di conquistare la perfezione, non per presunzione o vanagloria, ma perché lui stesso è stato conquistato. Cosa significa conquistare? Quale perfezione si può raggiugere?  Sono alcuni degli spunti proposti da #passa_Parola n. 29 sul settimanale La Voce di Ferrara-Comacchio nel contributo riportato integralmente qui di seguito.

Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch'io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata.”

Ancora una volta Paolo di Tarso mi conquista (!) non perché impugna la spada (immagine che mai come oggi mi sembra inapplicabile all'idea della santità) ma perché apre il suo cuore e rivela gli atteggiamenti importanti della sua vita.

L'apostolo delle genti propone anche a noi un cammino di ricerca della perfezione che deriva dall'essere stati conquistati da Gesù: una dimensione profonda e non una serie di norme da applicare. Sono certo che oltre a scrivere queste cose agli abitanti di Filippi, San Paolo le abbia fatte scrivere (attraverso lo Spirito Santo) nei testi del Concilio Vaticano II e ci stia provando in questi giorni anche col Sinodo.

Fra i tanti significati che la Treccani propone per il verbo conquistare, il più adatto mi sembra sia “far appassionare”. Dare spazio alla "passione", lo sappiamo, prevede l'entusiasmo di una meta che si ottiene attraversando senza paura la sofferenza.

È la storia di tanti che ho incontrato: lontani dai riflettori di una comunicazione distorta, si dedicano a quello che conta davvero. Ogni giorno fanno piccoli passi verso la perfezione, consapevoli che in questa vita realizzeranno solo una parte del loro percorso che si manifesterà pienamente nell'incontro faccia a faccia con Gesù.

È la carovana dei “santi della porta accanto”: è bello scoprire che esistono davvero.