“Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.”
Questo brano, dalla Lettera ai Filippesi, dà l’impronta a tutta la liturgia della terza domenica di Avvento: anche l’antifona di ingresso è presa dallo stesso testo.
È
la domenica detta “gaudete”, un assaggio della grande
festa del Natale: sono ammessi paramenti rosa invece che viola.
Qualcosa di analogo succederà anche nella quarta domenica di
Quaresima il 30 marzo 2025. me lo segno già sul calendario.
Siamo
invitati con insistenza ad essere lieti, a rallegrarci: tutto è
possibile perché il Signore è vicino. Non ha senso angustiarsi dato
che la pace di Dio custodirà i nostri cuori. È davvero così?
Provo ad analizzare i momenti che ho vissuto ieri e scopro novità inattese: piccoli dettagli che potrebbero portare nuovi significati. Penso a un breve colloquio durante uno spostamento in auto. L’amica che mi dava un passaggio, ha semplicemente condiviso la difficoltà a vedere segni di speranza nel mondo in cui viviamo. Con un po’ di sconforto ci siamo raccontati alcune scelte quotidiane, scoprendo che erano comuni alle nostre famiglie. Ci siamo lasciati con la consapevolezza di aver avuto in dono la possibilità di creare relazioni autentiche con le persone che incontriamo.
Forse la letizia nel Signore passa attraverso piccoli gesti che consolano, scaldano, rinfrancano: dipende da me cogliere e accogliere il senso insito in ogni istante.
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